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BBS- Behavior Based Safety – Il metodo del feedback positivo

La sicurezza è un diritto, un dovere ma è soprattutto cultura.

A: “Ehilà, sei nuovo eh…”
B: “Buongiorno, eh già, ho iniziato ieri…come hai fatto a capirlo?”
A: “Dai, guardati intorno, sei l’unico che usa il caschetto!”
B: “Ma al corso di formazione mi è stato detto che è importante utilizzare i DPI…”
A: “Ma va là…io sono 10 anni che lavoro in questa azienda, non ho mai indossato nessuna protezione, eppure non mi è successo mai niente. Qui si è sempre fatto così…”

Un po’ di numeri:
Nel solo intervallo tra Gennaio e Marzo 2019 è stato riscontrato un incremento delle morti sui luoghi di lavoro del 3.9% rispetto all’anno 2018. Confrontando i dati rispetto al 2008 (anno dell’entrata in vigore del Testo Unico in Materia di Salute e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro, noto anche come Decreto legislativo 81/2008) l’aumento è ancora più sconvolgente, si attesta una crescita delle morti del 16.7%.
Analizzando nel dettaglio i dati per regione si fanno ancora più inquietanti: Lombardia: 31 morti, Sicilia: 24 morti, Lazio: 23 morti, Campania: 23 morti, Piemonte: 18 morti, Toscana: 17, Veneto: 16, Puglia: 12, Trentino Alto Adige: 11 morti, Emilia Romagna: 10 morti, Abruzzo, Liguria, Umbria, Friuli Venezia Giulia: 5 morti, Valle d’Aosta: 3 morti, Sardegna: 2 morti, Calabria: 2 morti, Basilicata: 2 morti.
(fonte: Osservatorio indipendente di Bologna)

Facciamo qualche considerazione.
Al di là della geo-localizzazione, ciò che preoccupa di più è il periodo storico. “Ma come? Nel 2019? Con tutte le leggi che ci sono? Con tutte le sanzioni che vengono fatte a carico delle aziende?”
Sì, evidentemente non basta.
Cosa va fatto quindi?
Alcuni studiosi sostengono che “Se si vuole ottenere un certo risultato in termini di lavoro sicuro è necessario agire anche e soprattutto sul comportamento individuale per ridurre i comportamenti a rischio.
Ciò che in Italia manca completamente non sono le leggi, non sono i documenti, non sono le sanzioni, non sono gli organi di controllo. Ciò che manca è la cultura.

Il breve dialogo proposto all’inizio, non è inventato, è a tutti gli effetti ciò che qualsiasi giovane che entra per la prima volta nel mondo del lavoro si sente dire. Una possibile soluzione che ci consenta di acquisire col tempo un’effettiva cultura della sicurezza, consiste nell’incidere su atteggiamenti e comportamenti dei dipendenti/colleghi.
Questo è il concetto che sta alla base dell’approccio BBS (BEHAVIOR BASED SAFETY), un insieme di metodi basati sul miglioramento dei comportamenti significativi per la sicurezza dei lavoratori. Questa metodologia è stata sperimentata con successo negli anni 80’ (negli USA in particolare) ed ha avuto successo anche in Italia negli anni 2000.
Si basa sul paradigma di Skinner (che non è il personaggio animato della serie televisiva più famosa d’America, The Simpson!) detto anche del “condizionamento operante” o “Modello A-B-C”.
A è lo stimolo antecedente che evoca il comportamento
B è il comportamento emesso
C è la conseguenza ricevuta in seguito al comportamento

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è ABC-method.png

Ciò che regola, inibisce o modifica il comportamento non sono gli stimoli antecedenti (es. cartelli di divieto) ma sono gli stimoli conseguenti ad esso (es. il consenso dei colleghi ad un determinato atteggiamento corretto). C’è bisogno di un “rinforzo positivo” in seguito ad un comportamento corretto. Cioè, si osservano o misurano comportamenti di sicurezza e si danno feedback immediati ponendo maggiore enfasi sui comportamenti sicuri.
Il protocollo BBS ha lo scopo di rendere piacevole comportarsi in modo sicuro rendendo “simpatici” i soggetti erogatori di conseguenze piacevoli dopo l’attuazione di comporta¬menti sicuri, ad esempio, i colleghi.
Infatti, se la conseguenza ricevuta dopo il comportamento è piacevole, la probabilità che io continui a comportarmi in quel modo aumenta; se la conseguenza è negativa, cioè punitiva, la probabilità che mi comporti nuovamente così, in presenza dell’elemento punitivo, si riduce drasticamente.

Ragioniamo: il lavoratore, già non adeguatamente motivato e che inoltre viene multato per avere trasgredito una norma di sicurezza, in futuro si nasconderà o, nella migliore delle ipotesi, limiterà il proprio comportamento corretto alla durata di una ispezione, a fare il minimo necessario ad evitare la sanzione.
Lo abbiamo visto con i numeri, finora la gestione dei comportamenti di sicurezza tramite il sistema di vigilanza di preposti, RSPP, vigilanti, il sistema di sanzioni, ispezioni e formazioni, per non parlare di tutta la documentazione che viene prodotta (attestati, DVR, DUVRI, autocertificazioni, relazione tecniche!) è stata quasi inefficace. Inutile e controproducente potrebbe essere anche eliminare tutto, ma a numeri fatti, sarebbe il caso scommettere in parallelo sul feedback proattivo della BBS, facendo partire il cambiamento culturale proprio dagli addetti HSE aziendali e dai supervisori e i manager, i primi a dover comprendere l’importanza delle conseguenze positive sui propri dipendenti e collaboratori, e a dove risultare almeno un po’ meno…. Prof. Skinner!

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